Descrizione
In questo libro prende forma una tesi assai audace che svela il nesso fra sessualità maschile e violenza. Al centro la figura dell’eroe, innamorato del principio di morte, incapace di concettualizzare la vita e il cambiamento.
Con scrittura poetica e sguardo implacabile, Morgan decostruisce il tema della violenza, svelandone funzione e moventi, sia quando si manifesta in privato nella violenza domestica, sia come violenza di Stato e guerra, sia quando prende il volto della rivoluzione.
Smascherando l’identificazione tra sessualità maschile e violenza così come si è andata definendo all’interno della cultura patriarcale, Morgan contrasta con forza le tesi essenzialistiche che vorrebbero tutte le donne migliori di tutti gli uomini e invita a non trascurare mai le condizioni reali, materiali e psicologiche in cui donne e uomini vengono cresciuti e fatti vivere.
Per approdare nelle pagine finali all’ipotesi di un mondo diverso dove la politica dell’eros si contrappone al modello patriarcale.