Descrizione
Un testo fondamentale che ha aperto la strada alla riflessione sulla femminilità e sulla differenza sessuale
In questo breve saggio, scritto nel 1899, Salomé affronta la questione della differenza sessuale e dell’autonomia femminile, tracciando una sorta di “fenomenologia del femminile” – contemplato nella sua interezza, autonomia, perfezione – su cui fonda l’idea della superiorità della donna.
Il femminile è un genere capace di “comprendere”, contenere il maschile, mentre il maschile ha difficoltà a “contenere” il femminile. Quest’ultimo, come l’ovulo, è indefinito e sferico, ma non per questo oscuro, incompleto e inquietante; al contrario esso è per sua natura luminoso, indivisibile e autonomo, “naturalmente felice” perché unito al tutto infinito ed eterno. Mentre il maschile scopre la sua incompiutezza nella minuscola cellula che lo caratterizza, avanza all’infinito lungo una linea retta, in una eterna insoddisfazione che necessita sempre di nuovi obiettivi.
Non c’è dunque alcuna ragione di invidiare l’uomo: il femminile è “simbolo del tutto e dell’eterno”. Ma finché le donne non prenderanno in considerazione se stesse, «cercando di capirsi con il maggiore impegno e la massima serietà possibile nella loro diversità dall’uomo… non sapranno mai quanto vasti siano in realtà i confini del loro mondo».
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«Per quanto suoni paradossale, si può ben affermare che la casa, le usanze e le norme sono più necessarie all’uomo e devono essergli date dall’esterno, proprio perché egli colloca altrove la sua energia e la sua produttività e perché ne ha bisogno nella tensione e nella lotta continua delle sue capacità, tese a mete esterne. […] la donna invece ha bisogno di assorbire sempre aria e luce, di espandersi e di fiorire, per non sentirsi soffocata e limitata dalla più angusta mediocrità».
«A questo proposito non si può far altro che continuare a predicare la libertà e ancora la libertà, e bisogna infrangere qualsiasi barriera, abolire tutte le artificiose limitazioni, perché è più opportuno seguire i richiami del desiderio, anche se si esprimono in modo falso, piuttosto che lasciarsi incatenare dai pregiudizi».
«La donna disprezza segretamente la morale tradizionale molto più dell’uomo; per quanto molti lo contestino, essa ha spesso molte più ragioni di lui per adattarvisi, ma qualsiasi verità, bellezza o purezza per lei comincia soltanto con il suo sentimento, mentre l’uomo ha una comprensione più storica e una valutazione più oggettiva delle cose».