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Lev Nikolàevič Tolstòj

Lev Nikolàevič Tolstòj (1828-1910) è tra le massime espressioni della letteratura russa e mondiale. Filosofo, oltre che pedagogo e studioso di testi sacri, anche orientali, a partire dalla sua conversione (agli inizi degli anni Ottanta dell’Ottocento) sviluppò un’etica basata sul principio della non-violenza, adottando uno stile di vita semplice, ispirato al Vangelo, fino ad abbracciare il vegetarianesimo. A questo proposito scrisse “Contro la caccia e il mangiar carne“.

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Genevieve Vaughan

Genevieve Vaughan si occupa di semiotica, critica del capitalismo, marxismo, logiche del mercato e dello scambio, teoria femminista, comunicazione. Dal 1987 al 2005 ha dato forma al suo pensiero di economia del dono istituendo la “Fondazione per una Società  Compassionevole”, gruppo multiculturale composto da circa 25 donne che portava avanti progetti femministi finalizzati al cambiamento sociale. Tra le sue pubblicazioni: “For-Giving: A Feminist Criticism of Exchange” (1997), edito in Italia da Meltemi nel 2003 con il titolo “Per-donare”; due antologie di saggi scritti da donne sull’economia del dono: “The Gift/Il dono” (2004), numero monografico della rivista Athanor, e “Women and The Gift Economy” (2007). Ha scritto inoltre i libri per bambini “Mother Nature’s Children” (2001) e “Free/Not Free” (2007), con illustrazioni di Liliana Wilson.

Homo Donans. Economia del dono unilaterale materno ci sfida a riconoscere la cruciale importanza di creare un modello alternativo a quello patriarcale e a farne il fulcro di una pacifica rivoluzione planetaria verso un mondo più giusto. VandA ha pubblicato anche “Le radici materne dell’economia del dono” (2017).

 

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Marina Terragni

Marina Terragni, milanese, ha cominciato giovanissima la professione di giornalista a Radio Popolare. Ha scritto in seguito per molte testate, fra cui Io Donna, Corriere della Sera, Via Dogana, L’Europeo, Linus, Panorama Mese. È autrice di vari saggi, tra cui “Vergine e piena di grazia” (Gammalibri 1981), “La scomparsa delle donne” (Mondadori 2007), “Un gioco da ragazze” (Rizzoli 2012). Opinionista e conduttrice radio e tv, formatrice sui temi della differenza femminile e della rappresentanza, è stata tra le prime blogger italiane. Fra i numerosi riconoscimenti ha ricevuto il premio Maria Grazia Cutuli (2003) e il Rhegium Julii (2012).

Per VandA ha scritto Temporary Mother. Utero in affitto e mercato dei figli (2016).

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Daniela Pellegrini

Daniela Pellegrini, femminista radicale e ideatrice del primo gruppo politico italiano di donne (Dacapo, 1964, divenuto poi Demau), perora da sempre il “separatismo” come azione fondante e creativa della politica delle donne nonché come vera autonomia dal patriarcato. Nel 1981 fonda a Milano, insieme a Nadia Riva, Cicip & Ciciap, primo circolo culturale e politico femminista, l’unico a mantenersi strettamente separatista nel tempo. Sempre con Nadia Riva crea la rivista “Fluttuaria. Segni di autonomia nell’esperienza delle donne”, attiva dal 1987 al 1994, su cui appaiono molti suoi scritti. Ha pubblicato “Una donna di troppo. Storia di una vita politica singolare” (2012) e il pamphlet “Liberiamoci della bestia. Ovvero di una cultura del cazzo” (2016).

Per VandA ha scritto “La materia sapiente del relativo plurale” (2017).

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Valerie Solanas

Valerie Solanas (Ventnor, New Jersey, 1936 – San Francisco 1988) fu scrittrice e commediografa. Più volte vittima di abusi sessuali fin dall’infanzia da parte del padre, visse dall’età  di 15 anni per le strade di New York sostenendosi con l’elemosina e la prostituzione. Nonostante ciò riuscì a terminare brillantemente gli studi liceali e quelli universitari in psicologia. Nel 1965 scrisse il dramma teatrale “Up Your Ass” (“In culo a te“) e nel 1967 “Manifesto SCUM“, dapprima autoprodotto e venduto da lei stessa a 25 cent alle donne e un dollaro agli uomini, in seguito pubblicato – con qualche manipolazione anche nel titolo – da Olympia Press, editore di Lolita, di Burroughs e parte della beat generation. Nel 1968 sparò a Warhol, che si era rifiutato di produrre “Up Your Ass”, e fu condannata a tre anni di detenzione. Passò il resto dei suoi giorni fra la strada e vari ospedali psichiatrici (con la diagnosi di schizofrenia paranoide), morì a San Francisco all’età di 52 anni, abbandonata a se stessa.

Trilogia SCUM raccoglie i suoi scritti (VandA 2017).