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SOSPESO – Fiera dell’Editoria delle Donne Feminism 3

Con grande dispiacere dobbiamo comunicare che la Fiera dell’Editoria delle Donne Feminism è stata sospesa.
Di conseguenza, tutti i nostri eventi in programma sono annullati.

Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti.

VandA Edizioni anche quest’anno parteciperà alla Fiera dell’Editoria delle Donne Feminism che si terrà a Roma dal 5 all’8 marzo 2020.

Ecco qui l’elenco dei nostri eventi:

Giovedì 5 marzo alle ore 17:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, in Sala 2 Caminetto: presentazione di “Carne da Macello. La politica sessuale della carne” di Carol J. Adams. 

Venerdì 6 marzo alle ore 19:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, in Sala 4 Trust VandA: presentazione di “Cosa siamo disposte a fare per la nostra libertà” di Alessandra Bocchetti.

Sabato 7 marzo alle ore 12:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, in Sala 2 Caminetto: presentazione di “Fai la brava. Se il mostro delle favole è mio padre” di Katia M

Non mancate!

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Giornata Internazionale delle Donne: -25% su tutto il catalogo VanderWomen

VandA Edizioni festeggia alla grande la Giornata Internazionale delle Donne dell’8 marzo promuovendo tutto il catalogo VanderWomen al 25% di sconto!

Istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo, questa Giornata Internazionale invita a riflettere e a lottare per conquistare una giusta parità di genere.

In questo senso, la nostra collana VanderWomen vuole consolidare la conoscenza e l’informazione sull’“altrove” politico e culturale della società femminile (matriarcato, ecofemminismo, antispecismo ecc.).

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La carne un simbolo e una celebrazione del dominio maschile? Brano da leggere

Carne da macello”, Carol J. Adams 

Edito per la prima volta nel 1990 il testo di Carol J. Adams è ancora attuale per chi voglia confrontarsi con i temi di femminismo, veganismo e antispecismo.

In “Carne da macello” l’autrice collega ed esplora le molteplici forme di oppressione che si fondano su sesso, razza e specie. Secondo Adams riconoscere che il consumo di carne è per gli animali non umani ciò che il razzismo è per la popolazione nera e il sessismo per le donne significa comprendere che queste forme di oppressione sono interconnesse e sono l’espressione di un sistema che vede sia le donne che gli animali in una posizione gerarchica inferiore rispetto all’uomo. 

Leggi l’estratto… 

“Cos’è che rende la carne un simbolo e una celebrazione del dominio maschile? Per molti aspetti, l’ineguaglianza di genere è integrata all’ineguaglianza di specie che proclama il mangiar carne, perché per la maggior parte delle culture la carne è procurata dagli uomini. La carne era una derrata con valore economico e coloro che la controllavano acquisivano potere. Se gli uomini erano cacciatori, allora il controllo di questa risorsa economica era nelle loro mani. Nelle società non tecnologiche lo status delle donne è inversamente correlato all’importanza della carne: L’equazione è semplice: più la carne è importante nelle loro vite, maggiore è la volontà di dominio degli uomini […] Quando la carne diventa un elemento importante in un sistema organizzato in modo prettamente economico, per cui viene distribuita sulla base dei ruoli, gli uomini iniziano a manovrare le leve del potere […] La posizione sociale delle donne si avvicina a quella degli uomini solo quando la società non è strutturata in ruoli per la distribuzione della carne. 

Peggy Sanday raccolse informazioni su oltre cento culture non tecnologiche e trovò una correlazione tra le economie basate sui vegetali e il potere delle donne, e le economie basate sugli animali e il potere degli uomini: «Nelle società dipendenti dagli animali, raramente le donne sono descritte come la fondamentale fonte di potere creativo». Inoltre, «quando si caccia un grande numero di animali i padri sono lontani, cioè non sono in costante o regolare contatto con i figli». Le caratteristiche dell’economia dipendono principalmente dal trattamento degli animali a fini alimentari, che comprendono: 

  • la segregazione sessuale del lavoro, in cui le donne lavorano di più ma sono meno retribuite; 
  • la responsabilità della cura dei figli a carico delle donne;
  • il culto di divinità maschili;
  •  la patrilinearità. 

Dall’altro lato, le economie basate sui vegetali sono molto più egualitarie, e ciò perché le donne erano raccoglitrici di alimenti vegetali e per tale tipo di economia queste risorse sono incalcolabili. In queste culture gli uomini, al pari delle donne, erano dipendenti dalle attività femminili, ragione per cui le donne raggiungevano un alto livello di autonomia e autosufficienza. Inoltre, dove le donne raccolgono i vegetali e la dieta è vegetariana, le donne non discriminano nel distribuire l’essenziale. Provvedendo a una gran parte delle proteine alimentari per la società, le donne guadagnano un ruolo sociale ed economico essenziale senza abusarne.”

Ti è piaciuto l’estratto? A Feminism” la fiera dell’editoria delle donne, che si svolgerà dal 5 all’8 marzo 2020 a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, in via della Lungara 19 si terrà un incontro per presentare questo saggio.

Giovedì 5 marzo alle 17.00 in sala 2 Barbara Balsamo, attivista femminista antispecista, redattrice della rivista “Animal Studies” e “Asinus Novus”, insieme a Silvia Molè, attivista antispecista, blogger di Fallacielogiche.it e insieme a Flavia Fechete, attivista ecofemminista-antispecista e studiosa di Carol J. Adams presenteranno: “Carne da macello”.

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Katia, la storia di chi ha avuto il coraggio di raccontare

Fai la brava. Se il mostro delle favole è mio padre

Ai bambini si dice che l’Uomo Nero non esiste. E poi si aggiunge che se ci fosse sarebbe là fuori, nelle strade. Per questo ci hanno insegnato fin da piccole a non dare confidenza agli sconosciuti…

Ma cosa accade quando l’Uomo Nero ha il volto di tuo padre? Quando il pericolo non è in un indefinito “là fuori” ma all’interno delle mura domestiche?

Questa è la storia di Katia, qui di seguito un brano

“In quell’anno, quello dei miei undici anni, mi sono venute le mestruazioni: ero diventata “signorina”. Mia madre mi aveva preparato tempo prima e una mattina mi sono svegliata con la sorpresa nelle mutandine. Ho chiamato la nonna che, senza tanti fronzoli o cerimonie, mi ha detto di mettermi l’assorbente e che ero diventata signorina. Quest’estate mia figlia ha avuto le sue prime mestruazioni e mi sono commossa quando me lo ha detto e l’ho abbracciata stretta stretta, perché in fondo resta sempre la mia cucciola, anche se cresce e diventa donna, e abbiamo festeggiato! Con lei mi trovo a condividere emozioni fortissime, mi regala una seconda possibilità di provare le gioie e le emozioni che accompagnano lo sviluppo di una bambina che diventa ragazzina e poi donna. Tornando ai miei undici anni, lui non aspettava altro: l’arrivo delle mestruazioni era il via libera per andare fino in fondo. Da tempo – non ricordo con esattezza quando – i miei genitori avevano trovato una casa più grande, con una camera in più; era in un tipico centro storico ligure, in pietra, attaccata ad altre case. Dentro era molto spartana ma carina, anche se all’epoca non me ne importava nulla di queste cose. Ciò nonostante continuavo a stare dai nonni, solo qualche sabato sera andavo a dormire da loro. Una di quelle sere – che, va da sé, mia madre aveva scelto per uscire con le amiche – lui era tutto contento, mi disse che aveva preparato una cosa speciale. Mi si rizzarono i capelli solo al pensiero, avevo una tale angoscia dentro… Aveva comprato uno di quei ditali di gomma, quelli che si usano per coprire le ferite alle dita – ancora oggi, se ne vedo uno, sto male! Disse che ormai ero diventata grande ed era ora che diventassi una donna a tutti gli effetti. Avrei dovuto essere orgogliosa, sentirmi “speciale”, sicuramente sarei stata la prima della mia classe…”

Ti è piaciuto l’estratto? Vieni a conoscere l’autrice. La potrai incontrare a Feminism” la fiera dell’editoria delle donne, che si svolgerà dal 5 all’8 marzo 2020 a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, in via della Lungara 19. L’autrice, Katia M, insieme a Monica Lanfranco, giornalista e formatrice, presenterà il libro sabato 7 marzo alle 12.00 in sala 2.

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Evento – Carne da Macello. La politica sessuale della carne

VandA Edizioni anche quest’anno parteciperà alla Fiera dell’Editoria delle Donne Feminism che si terrà a Roma dal 5 all’8 marzo 2020.

La nostra partecipazione alla fiera inizierà con la presentazione di “Carne da Macello. La politica sessuale della carne” di Carol J. Adams, che si terrà giovedì 5 marzo alle ore 17:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, in Sala 2 Caminetto.

Parleranno del libro le attiviste femministe antispeciste Barbara Balsamo, redattrice delle riviste “Asino novus” e Animal Studies”, Silvia Molé, blogger di fallacielogiche.it e Flavia Flechete, studiosa di Carol J. Adams.

Vi aspettiamo numerosi/e!

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Evento – Fai la brava. Se il mostro delle favole è mio padre

VandA Edizioni anche quest’anno parteciperà alla Fiera dell’Editoria delle Donne Feminism che si terrà a Roma dal 5 all’8 marzo 2020.

La nostra partecipazione alla fiera si concluderà con la presentazione di “Fai la brava. Se il mostro delle favole è mio padre” di Katia M., che si terrà sabato 7 marzo alle ore 12:00 presso la Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, in Sala 2 Caminetto.

Parleranno con l’autrice, Monica Lanfranco, giornalista e formatrice, e Paola Tavella, giornalista, scrittrice e attivista femminista.

Vi aspettiamo numerosi/e!

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San Valentino VandA: tutto il catalogo al – 20%

VandA Edizioni quest’anno festeggia San Valentino promuovendo tutto il catalogo al 20% di sconto.

Contro gli stereotipi sessisti, regala libri, libri di libertà, libri sopra le righe, libri d’amore.

Amore romantico, amore totalizzante, amore erotico, amore di tutti i colori, amore senza fine. Scolpito sul rispetto e sul consenso.

Contro la valenza e la discriminazione, festeggiamo (e agiamo) il rispetto e il consenso!

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Salario domestico: il lavoro casalingo è un lavoro?

Portata all’attenzione da alcuni gruppi femministi negli anni ’70, la questione del valore economico del lavoro domestico, sempre sottovalutata e mai risolta, viene curiosamente risollevata negli ultimi mesi, negli Stati Uniti, da alcuni Democratici candidati alle presidenziali, che propongono un salario domestico per i genitori che rimangono a casa ad occuparsi dei figli.

Per saperne di più, date un’occhiata all’articolo “Stay-at-Home Parents Work Hard. Should They Be Paid?” di Claire Cain Miller, pubblicato lo scorso ottobre sul sito del New York Times.

Sulla spinosa questione del salario domestico, leggi in “Manifesti Femministi“:

Lo chiamano amore. Noi lo chiamiamo lavoro non pagato.
La chiamano frigidità. Noi la chiamiamo assenteismo.
Ogni volta che restiamo incinte contro la nostra volontà
è un incidente sul lavoro…
Omosessualità e eterosessualità sono entrambe condizioni di lavoro […]
ma l’omosessualità è il controllo degli operai

sulla produzione non la fine del lavoro.
Più sorrisi? Più soldi.
Niente sarà più efficace per distruggere le virtù di un sorriso.
Nevrosi, suicidi, desessualizzazione: malattie professionali della casalinga.

da “Salario contro il lavoro domestico” di Silvia Federici
in “Manifesti Femministi“, edito da VandA Edizioni

Si constata l’esistenza di due modi di produzione nella nostra società:
la maggior parte delle merci è prodotta in base al modo industriale;
i servizi domestici, l’allevamento dei figli e un certo numero di merci sono prodotte in base al modo familiare. Il primo modo di produzione dà luogo allo sfruttamento capitalista. Il secondo dà luogo allo sfruttamento familiare, o più esattamente patriarcale.

“Formalmente libera di lavorare fuori casa, la donna non lo è di fatto. Una parte della sua forza-lavoro resta appropriata, dato che lei deve “assumere i propri obblighi familiari”, cioè fornire gratuitamente il lavoro domestico e allevare i figli. Non solo il lavoro fuori casa non la dispensa dal lavoro domestico, ma esso non deve nuocere a quest’ultimo. La donna è dunque
soltanto libera di fornire un doppio lavoro in cambio di una certa indipendenza economica. La situazione della donna sposata che lavora mette bene in evidenza l’appropriazione statutaria della sua forza-lavoro. Infatti, la fornitura di lavoro domestico non è più giustificata dallo scambio economico a cui viene abusivamente assimilato il servaggio della donna
“a casa”: non si può più sostenere che il lavoro domestico venga effettuato in cambio del mantenimento, che il mantenimento sia l’equivalente del salario e che questo lavoro, quindi, sia pagato. Le donne che lavorano si
mantengono da sole e forniscono dunque il lavoro domestico in cambio di nulla. Inoltre, quando una coppia calcola quello che guadagna una donna che lavora “fuori”, deduce le spese di custodia dei figli, gli oneri aggiuntivi ecc. soltanto dal salario della donna invece di sottrarre queste spese dall’insieme dei redditi della coppia. Ciò dimostra che:
1) si ritiene che tali consumi dovrebbero essere gratuiti, al contrario di consumi come l’alloggio, i trasporti ecc. che non vengono a propria volta dedotti dai guadagni;
2) si ritiene anche che tali consumi dovrebbero essere prodotti esclusivamente dalla donna: una parte del suo salario è considerata come nulla, poiché serve a pagare ciò che lei avrebbe dovuto fare gratuitamente. Alla fine di questo calcolo, generalmente si scopre che la donna non guadagna “quasi niente”. In Francia, secondo il censimento del 1968, il 37,8% delle donne sposate lavora fuori casa (Rouxin 1970).”

da “Il Nemico Principale” di Christine Delphy
in “Manifesti Femministi“, edito da VandA Edizioni

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Il teatro sposa la politica delle donne – Recensione di “Donne che attraversano la scena teatrale”

Nell’ultimo numero della rivista Leggere Donna è uscita una bella recensione del nostro libro “Donne che attraversano la scena teatrale” di Donatella Massara, firmata da Serena Fuart.

Donne che attraversano la scena teatrale” è un sette pièce di Donatella Massara, andate in scena in questi anni con la compagnia teatrale Donne di parola. Un teatro dove prende corpo ora la storia delle donne ora la parola, la politica e l’ironia femminista. Le biografie e l’opera di artiste e scrittrici hanno ispirato la sua drammaturgia, maturata con la passione per la differenza sessuale. L’autrice diventa così una cantora che raccoglie vite ed esperienze del nostro tempo.

Di seguito alcuni estratti della recensione.

“Il libro unisce la passione artistica dell’autrice alla sua pluriennale esperienza politica nel movimento femminista della differenza sessuale. Ne esce un testo che scardina i tradizionali punti di vista della storia e dell’arte per farne una rilettura originale in chiave femminista. In questo libro l’arte teatrale sposa la politica delle donne nel senso che, attraverso l’arte scenica, l’autrice fa anche politica femminista: il libro è, principalmente ma non solo, un viaggio di donne, donne in relazione tra loro, che attraverso i testi teatrali, scritti da Donatella Massara e fedelmente riportati, ci portano dentro la vita e la storia di grandi protagoniste.”

“Un altro aspetto politico del libro è certamente quindi il cambio di prospettiva con cui si legge la realtà: nella cultura mainstream le donne che si sono distinte per aver disatteso i classici ruoli di mogli e madri vengono spesso etichettate come pazze, malate o, nella migliore delle ipotesi si descrive il loro successo in quanto mogli o parenti di qualche uomo illustre. Donatella dà alle protagoniste il ruolo di soggetti attivi, con una loro storia e una loro prospettiva esistenziale.”

“Si tratta insomma di un libro che presenta più piani, più livelli: storico, politico, emotivo. Inoltre la scrittura di Donatella, raffinata ed elegante, ci conduce per mano dentro vite, storie, vissuti, emozioni, arte e cultura. Ci fa gustare delicatamente ogni dettaglio culturale e riferimento politico della differenza sessuale. Un libro che mentre si legge, trasforma, perché, si sa, quando c’è una pluralità di punti di vista avviene il cambiamento dentro e fuori di noi.”

Per la recensione completa vi invitiamo a seguire il seguente link e a scaricare la rivista in formato pdf: https://www.leggeredonna.it/2019/11/03/leggere-donna-n-185/

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Presentazione Ci sei laFeltrinelli di Catania

VandA è lieta di invitarvi alla presentazione del libro “Ci sei” di Anna Maria Briga che si terrà alla libreria laFeltrinelli di Catania, in via Etnea 283/285/287, il giorno martedì 21 gennaio 2020 dalle ore 18:00.

Parlerà del libro con l’autrice la scrittrice Chiara Aurora Giunta, con le letture di Grazia Previtera.

Ci sei” è una raccolta di pensieri di una nonna che aspetta l’arrivo del suo nipotino. Ci avevate mai pensato che anche le nonne sono “in attesa”?

Soprattutto quando la futura madre è la figlia femmina! Una sorta di simbiosi scatta con la propria figlia, che a sua volta genererà un/a erede che continuerà la storia della famiglia e del mondo.
Un teatro di emozioni e sentimenti si schiude alla “grande notizia” per la giovane nonna e il cuore è un fiume in piena. Quante cose da dire allo sconosciuto in arrivo, quante cose da spiegare, quante da svelare, che mondo ricco ha davanti!
Un piccolo libro, un grande dono per il nascituro: una lieve annotazione quotidiana delle emozioni, le gioie, le paure che hanno accompagnato la sua gestazione e la sua nascita! Commovente e autentico, impreziosito da sognanti illustrazioni d’autore.

Vi aspettiamo numerosi alla presentazione!

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Presentazione Innamorate laFeltrinelli di Catania

VandA è lieta di invitarvi alla presentazione del libro “Innamorate” di Chiara Aurora Giunta che si terrà alla libreria laFeltrinelli di Catania, in via Etnea 283/285/287, il giorno lunedì 20 gennaio 2020 dalle ore 18:00.

Parlerà del libro con l’autrice il giornalista Piero Isgrò, con le letture di Francesca Fichera e con l’accompagnamento della musica dal vivo di Sabina Caruso.

“Innamorate” è un romanzo che parla dell’amore tra Francesca e Gaetana, due ragazze che s’incontrano per caso e tra cui scoppia una passione travolgente. Un sentimento fuori dalle regole che coinvolge la loro vita e quella di chi le ama. Una storia moderna, uno spaccato della società che muta, la nascita di una famiglia non tradizionale. Tra menzogne e verità celate, emerge la storia segreta delle loro famiglie d’origine. In un gioco di specchi, le passioni di ieri e di domani si confrontano. Nulla e nessuno si salva, se non la speranza di un avvenire in cui i sentimenti e la tolleranza troveranno spazio.

Potete acquistarlo a questo link: https://www.vandaepublishing.com/prodotto/innamorate-edizione-cartacea/

Vi aspettiamo numerosi alla presentazione!

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La protesta delle femministe cilene fa il giro del mondo e arriva in Italia

Corpi schierati, una fascia nera sugli occhi e un battito di tamburi che guida i movimenti. Così centinaia di donne partecipano al flash mob contro la violenza di genere iniziato in Cile dove cinque donne del collettivo femminista Lastesis, ispirate dal lavoro della antropologa Rita Segato, hanno composto El violador eres tu, un inno contro la violenza sulle donne, il sessismo e gli stupri.

Sotto accusa sono le istituzioni della polizia e della magistratura. Il testo parla chiaro: sono le strutture del potere che devono cambiare. La violenza sessuale non è un problema morale ma politico e queste donne, stanche di essere relegate ai ruoli passivi di vittime, hanno trovato le parole per dirlo. “Lo stupratore sei tu”, gridano “la colpa non era mia, né di dove mi trovavo né di come ero vestita”. “Lo stupratore sei tu. Sono i poliziotti, i giudici, lo Stato, il Presidente”.

Vittoria Gravina

El patriarcado es un juez, que nos juzga por nacer y nuestro castigo es la violencia que no ves.
El patriarcado es un juez, que nos juzga por nacer y nuestro castigo es la violencia que ya ves.
Es feminicidio Impunidad para el asesino Es la desaparición Es la violación
Y la culpa no era mía, ni dónde estaba, ni cómo vestía
Y la culpa no era mía, ni dónde estaba, ni cómo vestía
Y la culpa no era mía, ni dónde estaba, ni cómo vestía
Y la culpa no era mía, ni dónde estaba , ni cómo vestía
El violador eras tú
El violador eres tú
Son los pacos (policías)
Los jueces
El estado
El presidente
El estado opresor es un macho violador
El estado opresor es un macho violador
El violador eras tú
El violador eres tú
Duerme tranquila niña inocente, sin preocuparte del bandolero, que por tus sueños dulce y sonriente vela tu amante carabinero.
El violador eres tú
El violador eres tú
El violador eres tú
El violador eres tú

Roma

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Prossimamente: Carne da Macello. La politica sessuale della carne

Finalmente anche in Italia La politica sessuale della carne
della femminista antispecista Carol J. Adams
già tradotto in 10 lingue e sempre tragicamente attuale.

Un libro che ha cambiato la vita di decine di migliaia di lettori.
Atteso in Italia da anni dalla comunità antispecista.
Un cult per il movimento femminista.

Qual è il filo rosso, l’assurda interazione tra la radicata misoginia culturale della società contemporanea e la sua ossessione per la carne e la mascolinità? Carne da macello, pubblicato per la prima volta negli USA nel 1990, esplora con raro acume e sottile intelligenza la relazione tra i valori patriarcali e il consumo di carne, intrecciando femminismo, vegetarianismo, antispecismo. Lo sfruttamento degli animali è per Adams un’altra manifestazione della brutale cultura patriarcale. Il trattamento degli animali come oggetti è associato all’oggettivazione nella società patriarcale di donne, neri e altre minoranze al fine di sfruttarli sistematicamente. Un libro che ha molto fatto parlare, provocando un’incredibile copertura mediatica (New York Times, Kirkus Review, Washington Post Book World, Journal of Library, Weekly’s Publisher, Choice).
Insultato dalla stampa conservatrice.

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Matte da Scrivere, seconda edizione

Ritorna la scuola di lettura e scrittura creativa Matte da Scrivere di Chiara Aurora Giunta in collaborazione con VandA.ePublishing.

Le regole della lettura e della scrittura per scoprire il mondo segreto degli scrittori. Parleremo insieme dei percorsi della creatività, dei misteri dell’ispirazione, della nascita dei personaggi, della rilevanza delle descrizioni di ambienti, della funzione dei dialoghi e del modo più consono di articolarli, della tessitura delle trame e di altro ancora. Il corso è rivolto a coloro i quali amano leggere o desiderano cimentarsi nell’arte della scrittura creativa. Dialogheremo del mondo nascosto dietro storie avvincenti e della loro relazione con il mondo reale e le esperienze personali, di modo che la lettura diventi un’esperienza più vasta e coinvolgente. Il percorso aiuterà i lettori a vedere oltre la pagina stampata e gli aspiranti scrittori a esprimere la propria creatività. Saranno presenti ospiti (scrittori ed editor) per raccontare le loro esperienze e rispondere alle vostre domande.
Come ogni anno, alla fine del corso i lavori prodotti e ritenuti validi saranno pubblicati dalla casa editrice VandA, promotrice dei corsi. Il primo volume di MATTE DA SCRIVERE sarà pubblicato a novembre 2019.
Vi aspetto ansiosa di condividere con voi le mie esperienze di autrice.
Chiara Aurora Giunta

Corsi a Milano presso VandA, via Cenisio,16
email: mattedascrivere@vandaepublishing.com
telefono (dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00): 340 8019586

Corso base (€ 300,00):
Primo incontro: 3/10/2019, h. 17,15
Secondo incontro: 4/10/2019, h. 17,15
Terzo incontro: 21/11/2019, h. 17,15
Quarto incontro: 22/ 11/2019, h. 17,15
Quinto incontro: 23/01/2020, h. 17,15
Sesto incontro: 20/02/2020, h. 17,15
Settimo incontro: 20/03/2020, h. 17,15
Ottavo incontro: 7/05/2020, h. 17,15

Corso avanzato (€ 300,00):
Primo incontro: 26/11/2019, h. 17,45
Secondo incontro: 24/01/2020, h. 17,45
Terzo incontro: 12/02/2020, h. 17,45
Quarto incontro: 19/03/2020, h. 17,45
Quinto incontro: 21/04/2020, h. 17,45
Sesto incontro: 08/05/2020, h. 17,45

Corsi a Catania presso libreria Pescebanana, via Umberto 199
email: mattedascrivere@vandaepublishing.com
Telefono: 095434159

Corso base (€ 300,00):
Primo incontro: 29/09/2019, h.17,30
Secondo incontro: 01/10/2019, h.17,30
Terzo incontro: 07/11/2019, h.17,30
Quarto incontro: 08/11/2019, h.17,30
Quinto incontro: 16/01/2020, h.17,30
Sesto incontro: 17/01/2020, h.17,30
Settimo incontro: 12/03/2020, h.17,30
Ottavo incontro: 13/03/2020, h.17,30

PROGRAMMA DEI CORSI

CORSO BASE
16 ore di cui 4 online
Primo incontro (2h): Ispirazione: come riconoscere una buona idea e trasformarla in una storia.
Secondo incontro (2 h): Buoni scrittori e buoni lettori: raccontare a se stessi prima di scrivere.
Terzo incontro (2 h): La trama come radice del racconto.
Quarto incontro (2 h): La struttura della trama: dall’incipit alla conclusione della storia.
Quinto incontro (2 h): Trame secondarie, funzione e creazione.
Sesto incontro (2 h): I personaggi.
Settimo incontro (2 h): Personaggi principali e secondari.
Ottavo incontro (2 h): Conclusione e revisioni degli elaborati.

CORSO AVANZATO
12 ore di cui 8 online
Primo incontro (2 h): La voce narrante: coinvolgimento o distanza.
Secondo incontro (2 h): I luoghi e i tempi del racconto. Una guida all’ambientazione delle storie.
Terzo incontro (2 h): I dialoghi: regole e spunti.
Quarto incontro (2 h): I dialoghi: diretto o indiretto.
Quinto incontro (2 h): I dialoghi: ascoltare per imparare.
Sesto incontro (2 h): Revisione elaborati e conclusione.

CHIARA AURORA GIUNTA
Chiara Aurora Giunta, catanese d’origine, vive e lavora a Milano. I suoi primi romanzi sono del genere rosa, poi si è dedicata al racconto storico e ai saggi per ragazzi. Ha pubblicato “Partita d’amore” (Mondadori, 1996), “Il mio amore ti salverà” (Mondadori, 2000), “Imparerò ad amarti” (Mondadori, 2001), “Aélis” (Neri Pozza, 2003), “Il velo di Agata” (Neri Pozza, 2008), “Maria Recupero della Pescheria” (VandA, 2017). È inoltre autrice del saggio storico per ragazzi “Rumoroso Risorgimento” (Salani, 2005).


Per maggiori informazioni sui corsi compilare questo modulo:

Errore: Modulo di contatto non trovato.

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Sognando un’Europa unita

“Quella di un’Europa economicamente e politicamente unita è un’idea forte ed edificante. L’Unione europea, tuttavia, ha deluso le aspettative di molti. L’Euro è la valuta più protetta del pianeta, e questa difesa ossessiva della moneta unica l’ha resa un fine, non più un mezzo. Gli europei di oggi sono orfani della grande politica. Riuscirà il nuovo Parlamento a rimettere l’Unione nel solco tracciato dai suoi padri fondatori, leader visionari come Adenauer, de Gaulle e De Gasperi che, proprio per avere a cuore gli obiettivi della pace, dello sviluppo e del benessere condiviso, non hanno ridotto la politica e la sua naturale complessità a un problema economico/finanziario?”

Questo è l’approccio alla realtà attuale che l’economista Pierangelo Dacrema, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università della Calabria, assume nel suo libro Sognando l’Europa: grande statista cercasi.

Gli stessi pilastri dell’Europa di Maastricht hanno ridotto la politica e la sua naturale complessità a un problema economico/finanziario.
Ora, un’Unione europea orfana della grande politica non può che ripartire dal rilancio degli ideali iniziali.

Dacrema si rivolge sia ai sovranisti irriducibili (“Sperate davvero, con il voto, di ottenere un mandato a distruggere il progetto europeo?”) che agli europeisti convinti (“Vi accontentate dell’Europa di oggi?”). La conversazione finale tra l’autore e Renato Mannheimer sottolinea singolarità e importanza delle Europee 2019 sia per l’Unione che per il destino del governo italiano.

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Evento – Supernove

Sabato 13 luglio, alle ore 21:00, Manuela Dago, Francesca Genti e Francesca Gironi presenteranno “Supernove. Poesie per gli anni 2000” alla Casa Internazionale delle Donne, in Via della Lungara 19, Roma, nell’ambito dell’evento “Women’s Poetry Meetings”.

Cinque artiste unite in un collettivo per una poesia attiva che integri la dimensione estetica e etica,  che sia punto di partenza per risanare inventare parole, cose, creature, mondi.

Poesie su cartoline come messaggio, rimedio, ponte, manciata di sassi.

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Evento – “Nonostante il velo”


Milano, 10 luglio 2019, ore 18


VandA.ePublishing è lieta di invitarvi all’incontro al Museo Martinitt – Palazzo Stelline con Michela Fontana

Mercoledì 10 luglio alle ore 18 Michela Fontana presenterà il libro Nonostante il velo. Donne dell’Arabia Saudita al Museo Martinitt, in Corso Magenta 57, nell’ambito della rassegna “E…state al Museo”.

In Arabia Saudita, il paese più opaco del mondo arabo, le donne sono confinate nel ruolo disegnato dalla Sharia, dipendono a vita da un guardiano, non possono guidare l’automobile e sono segregate nel mondo femminile. Ma dietro questa cortina di ferro, sono proprio le donne a esprimere le più forti istanze di rinnovamento. È quanto Michela Fontana ha scoperto vivendo e lavorando due anni e mezzo a Riad, durante i quali ha esplorato dall’interno la società saudita, incontrando attiviste, donne d’affari, studentesse, giovani professioniste, islamiste radicali, scrittrici, semplici mogli e madri.

Giornalista e saggista milanese, Michela Fontana ha vissuto quindici anni tra Stati Uniti, Canada, Svizzera, Cina e Arabia Saudita. Il suo libro “Matteo Ricci. Un gesuita alla corte dei Ming” (Mondadori, 2005), tradotto in francese e in inglese, ha vinto il “Grand Prix de la biographie politique” nel 2010.


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Sicuri che è di sinistra?


di Marina Terragni (Il Resto del Carlino, 13 maggio 2019)


Il 50 per cento di disoccupazione femminile è un bel problema: è in questa chiave che Cgil si attiva per consentire alle donne italiane di affittare l’utero a coppie etero e gay?

Il 19 giugno a Roma presso la Cgil nazionale saranno presentate ben due proposte di regolamentazione della cosiddetta gestazione per altri, in collaborazione con le associazioni Luca Coscioni, Famiglie Arcobaleno e altre.

La Corte Costituzionale ha sancito che l’utero in affitto «offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane». La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha stoppato le trascrizioni alle anagrafi dei “genitori” non biologici dei bambini nati da utero in affitto. Per la Referente dell’ONU sulla vendita e lo sfruttamento sessuale dei minori, la Gpa “è nient’altro che vendita di bambini, qualunque siano gli artifici giuridici impiegati».

Del resto tutta la sinistra europea si schiera in modo inequivoco contro l’utero in affitto: dalla Svezia a Pedro Sanchez, che ha intrapreso misure durissime contro la pratica.

La Cgil – Ufficio Nuovi Diritti sembra invece affascinata dalle infinite possibilità offerte dall’autosfruttamento femminile, compreso il cosiddetto “libero” sex work (libero un accidente, ha chiarito la Corte Costituzionale): pochi mesi fa, ospite d’onore la “puta-feminista” argentina Georgina Orellano, in platea un’entusiasta Monica Cirinnà, si è discusso di un sindacato delle prostitute.

“L’interno del corpo femminile non è un posto di lavoro” dice la femminista inglese Julie Bindel. A quanto pare Cgil la vede diversamente.

Nel suo documento politico il Pride di Milano tuona: “Esigiamo… libero accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita”, uteri compresi. E Cgil prontamente risponde, anche se forse vi sarebbero altre priorità a cui dedicarsi.

La probabilità che passi una legge pro-utero in affitto è pari a zero: il divieto vige quasi in tutto il mondo salvo 18 nazioni su 206.

L’iniziativa Cgil offre piuttosto un ulteriore spunto di riflessione sulla deriva dirittistica, radicaloide e distopica della sinistra italiana. Deriva che peraltro, a giudicare dai numeri delle urne, non sta dando grandiosi risultati.