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Recensione di Cristina Luzzi di “Né sesso né lavoro. Politiche sulla prostituzione”

Cristina Luzzi, dottoranda in Giustizia costituzionale e diritti fondamentali nell’Università di Pisa, ha scritto una brillante recensione di Né sesso né lavoro. Politiche sulla prostituzione di Daniela Danna, Silvia Niccolai, Grazia Villa e Luciana
Tavernini. Luzzi analizza il fenomeno della prostituzione in chiave giuridica, offrendo nel suo pezzo molti spunti interessanti.

Ecco un estratto:

In un crescente e affollato dibattito politico e giurisprudenziale sull’autodeterminazione femminile le autrici di Né sesso né lavoro. Politiche sulla prostituzione consegnano al panorama nazionale giuridico, e non solo, una visione unitaria del fenomeno della prostituzione. Il libro muove da una critica alle opinioni secondo le quali la vendita della propria intimità costituisce una libera scelta della donna, opinioni che sottovalutano o rimuovono il peso che condizionamenti, economici ma anche psicologici, esercitano su questa ed altre scelte della persona. […] Nel tentativo di contrastare la tratta e la prostituzione minorile, favorendo solo la prostituzione “cosciente e responsabile”, si riscontra in questi casi una depenalizzazione delle diverse condotte riconducibili allo sfruttamento della prostituzione, accompagnata da una regolamentazione più o meno stringente su requisiti d’accesso e luogo di svolgimento dell’attività. In altre parole, si assiste a un processo di normalizzazione del “mercato del sesso”, in riferimento al quale il linguaggio svolge da subito un ruolo chiave. Non si parla, infatti, di sesso ma di “servizio sessuale”; non di prostituzione, ma di “sex work”, nonostante il grado di ambiguità che circonda tale espressione e che spinge a ricondurvi le più diverse prestazioni sessuali (da quelle che prevedono il contatto sessuale più brutale a quelle che lo escludono, come le telefonate erotiche o la condivisone di video e immagini via webcam, accomunate a ben vedere soltanto dalla capacità di consentire presumibilmente il raggiungimento del piacere per colui che ne usufruisce).

Clicca QUI per leggere la recensione

 

 

 

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Recensione “Se la felicità… Per una critica al capitalismo a partire dall’essere donna” su ilmanifesto.it

Copertina Se la felicità...

Il 16 gennaio 2022 è stata pubblicata su ilmanifesto.it un’interessante recensione sul libro “Se la felicità… Per una critica al capitalismo a partire dall’essere donna” scritta da Laura Fortini.

Riportiamo un estratto:

Per leggere l’articolo completo clicca QUI.

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Recensione di “Aphra Behn. L’incomparabile Astrea” su ilmondodisuk.com

Il 27 dicembre 2021 sul sito ilmondodisuk.com è stata pubblicata un’interessante recensione di “Aphra Behn. L’incomparabile Astrea” scritta da Francesca Vitelli.

 

A seguire un estratto:

«Riuscire a far sì che non vi sia distinzione nel mondo del lavoro tra uomini e donne è una battaglia, iniziata secoli fa, ancora in corso. Alcune donne, con coraggio e tenacia, hanno aperto la strada sfidando le regole sociali che ne impedivano l’accesso alla sfera pubblica e a un qualsiasi impegno remunerato. Aphra Behn (1640-1689) fu una di loro. […] Il testo pubblicato da VandA edizioni è interessante sotto diversi aspetti e chiavi di lettura: l’analisi letteraria, la ricostruzione storica, la visione femminista. Donne che, attraverso un passaggio di testimone nei secoli, scrivono di letteratura, sociologia, politica, spionaggio e altro perché non esistono lavori da uomini e lavori da donne. Esistono il talento, il coraggio e la tenacia.»

 

Clicca QUI per leggere l’articolo completo.

 

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Recensione “Emily Dickinson. Vita d’amore e poesia” su Leggendaria

“La biografia che Rivera Garretas dedica a Dickinson smentisce l’immagine di creatura solitaria costruita attorno all’artista americana e ci racconta del profondo legame poetico, sentimentale e creativo che la unì per 36 anni alla cognata Susan Huntington”

Grazie Donatella Franchi per la recensione del nostro “Emily Dickinson. Vita d’amore e di poesia” sul numero Giugno – Luglio 2021 di “Leggendaria. Libri Letture e Linguaggi”.

 

 

 

 

 

 

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“Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia” su Letterate Magazine.it

Su Letterate Magazine.it è uscita una bella recensione di Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia di María-Milagros Rivera Garretas, scritta Loredana Magazzeni, da una delle due curatrici del volume.

«In questa interpretazione militante e femminista, che non tace le esperienze familiari dolorose (l’incesto) che la poeta americana subì nel corso della sua vita, né la carica erotica dell’amore verso l’amica, compagna e cognata Susan H. Dickinson, ogni parola, ogni posizione della parola nel verso, ogni sospensione sintattica, ogni maiuscola, ogni spazio bianco, ogni ambiguità doveva essere accolta come parte costitutiva del senso della poesia.»

Ecco l’intero articolo:

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“Elogio dei corpi delle donne” di Gloria Steinem su Roba da donne.it

Copertina elogio dei corpi delle donne

Su Roba da donne.it è uscita una bella recensione di Elogio dei corpi delle donne di Gloria Steinem.

«Questo saggio di Gloria Steinem sorprende per la contemporaneità dei temi, ed è perciò adatto anche alle donne più giovani che vogliono recuperare i grandi temi del femminismo degli anni ’70.»

Ecco l’articolo:

https://libri.robadadonne.it/libro/elogio-dei-corpi-delle-donne/

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Recensione di “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo” di Stefano Marullo

Cliccando QUI potrete leggere una stimolante recensione scritta da Stefano Marullo su Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco, con interessanti spunti di riflessione storica e politica.

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Recensione “Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo” su Noidonne

Sabato 19 giugno è stata pubblicata sul sito Noidonne una recensione di Voi siete in gabbia, noi siamo il mondo di Monica Lanfranco, scritta di Giancarla Codrignani. Potete leggerla cliccando QUI

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Recensione di “A Proposito di Elena” su Alley Oop – Il Sole 24 Ore

Il 13 giugno è stato pubblicato sul blog Alley Oop de Il Sole 24 Ore uno stimolante articolo che a partire da A Proposito di Elena di Giuseppina Norcia indaga il tema del binomio potere e bellezza nell’antichità. 

Potete leggere l’articolo cliccando qui sotto:

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Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia – recensione sul Quotidiano del Sud

Il 22 aprile, sul Quotidiano del Sud, è uscita un’interessante recensione di Emily Dickinson. Vita d’Amore e Poesia di María-Milagros Rivera Garretas, scritta da Franca Fortunato.

Potete leggerla qui sotto:

Emily Dickinson – un tesoro fatto di parole

EMILY Dickinson è una delle più grandi poete dell’occidente, nata a Amherst in Massachusetts nel 1830. Di lei sono state scritte molte biografie, l’ultima “Emily Dickinson- Storia vera d’amore e poesia” della spagnola Marìa-Milagros Rivera Garrettas, storica, filosofa, saggista, docente all’università di Barcellona. Il libro da pochi giorni in libreria è stato tradotto in italiano da Luciana Tavernini e le poesie che contiene da Loredana Magazzeni. Milagros si accosta ad Emily con delicatezza e tenerezza, entra nelle sue poesie e svela a se stessa e a chi legge la vita, l’esperienza personale, la sofferenza, gli amori che Emily seppe “cantare” con creatività, attingendo a quel “tesoro” che sin da bambina sapeva di avere dentro di sé, “un tesoro fatto di parole” e dedicò “l’intera vita a coltivarlo a condividerlo con la sua famiglia e le sue amicizie. Forse sua madre, Emily Norcross, mentre le insegnava a parlare, si rese conto che lo possedeva e le insegnò ad apprezzarlo”. Un tesoro, “oro puro” da cui scaturirono le sue poesie che scrisse per tutta la vita, ne scrisse più di 1786 che alla sua morte lasciò “con qualche preoccupazione” alla sorella Lavinia. Da viva non volle pubblicare nulla, non cercava né gloria né fama, nonostante fossero conosciute e ammirate tra le sue amicizie. Milagros con pudore si accosta a lei, scende nell’intimo, nelle viscere, nel sentire nella carne e nello spirito di Emily, che lei affidò alla sua poesia narrandone l’“inferno” e il “paradiso”. Nel suo viaggio porta con sé una adolescente, una studentessa, a cui si rivolge con maestria amorevole per istruirla sulla poesia e sulla vita, l’una intrecciata all’altra, di Emily, stando in una genealogia madre figlia. È la madre che si rivolge alla figlia con sensibilità e tenerezza quando spiega alla giovane il grande dolore e sofferenza di Emily a cui “accadde una cosa totalmente orribile che a fatica si può raccontare. Già nell’infanzia le accadde di conoscere la sofferenza estrema. Subì ciò che di solito chiamiamo abusi sessuali e che ha un nome più concreto che è incesto (…). Sia suo padre, Edward, sia suo fratello, Austin, erano uomini violenti che non meritavano di far parte di una famiglia”. Le insegna come nel patriarcato “questi uomini sanno ingannarti e soprattutto sanno proibirti di parlare. Vorresti raccontarlo a tua madre, o alla tua maestra preferita, però hai terrore a parlare, e poi lui te lo ha proibito, inoltre non sai come si chiama ciò che ti è stato fatto e credi che la tua famiglia ne sarebbe distrutta”. Emily provò tutto questo. Anticipando le domande della ragazza sulla madre, su come fosse stato possibile che non si accorgesse di niente, le insegna a non colpevolizzarla, come accade molte volte ancora oggi, perché “capita a volte che nelle case si commettano delitti tanto gravi che non entrano nella testa di nessuna persona, neppure delle madri. Per questo, anche se la madre sospetta qualcosa sta succedendo, non può crederci e non agisce”. È la grande sofferenza dell’incesto, da cui non si lasciò pietrificare, che le lasciò aperta la porta della creatività, della vita e della felicità, lo fece uscire dal suo corpo creando un “vuoto e posto uno spazio tra sé e l’incesto”. Spazio che lei esprime con l’allegoria del bianco, simbolo della recuperata “purezza e del suo sentire immacolato originario, quello che aveva alla nascita”. Ad autorizzarla ad aprire ed attraversare quella porta fu la relazione con una donna, Susan H. Gilbert, sua compagna di studi, di cui parla in quasi tutte le sue poesie o a cui le dedica. Poesie che Susan leggeva, commentava e gliele rendeva con annotati i suoi suggerimenti. Rivolta alla sua giovane allieva, Milagros la istruisce sull’amore di Emily per Susan. “Nelle sue poesie troverai, quando le leggerai, descrizioni bellissime e originali della sessualità che è già mistica, e lo è perché non scandalizza. Nella poesia di Emily Dickinson c’è quasi tutto quello che si può desiderare sapere della sessualità femminile non orientata alla procreazione ma al piacere. Ma soprattutto senza espressioni crude, sgradevoli o amare ma con la massima bellezza e delicatezza”. Emily, convinta che non era possibile vivere con Susan, a un certo punto la convinse a sposare il fratello, Austin, e da allora per il resto della loro vita “sarebbero state separate solo da una siepe, un sentiero, uno scalino di lava e una porta socchiusa. E avrebbero potuto vedersi con moltissima frequenza”. Non dice perché proprio con il fratello incestuoso, ma fa intuire che tra i tre ci fu un accordo per un matrimonio in bianco. È quando il fratello ruppe l’accordo che Emily decise di cambiare vita, rinchiudersi liberamente in casa e dedicarsi alla poesia, all’amicizia, all’amore e ai fiori rari. Mostrò il cambiamento vestendosi da allora sempre di bianco e vedendo solo chi le interessava davvero. Morì il 15 maggio 1886 nella casa dove era nata e che non aveva mai lasciato. Da due anni era molto malata. Ogni qualvolta le sue poesie vengono tradotte, copiate, studiate, pubblicate, lette e ammirate lei resuscita e guadagna così l’immortalità che voleva. Un libro straordinario, unico nel suo genere questo di Milagros, che trabocca d’amore femminile per la madre, scritto per le donne ma da fare conoscere e leggere nelle scuole alle giovani generazioni di donne e uomini.

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Se la felicità… : recensione su Feministpost.it

Copertina Se la felicità...

Oggi su Feministpost.it è stata pubblicata un’interessante riflessione su Se la felicità… di Alessandra Bocchetti scritta da Marina Terragni.

“È il 21 marzo 1992. Alessandra Bocchetti, femminista fondatrice del Centro Culturale Virginia Woolf di Roma, chiama a confrontarsi due protagoniste e testimoni – ciascuna a modo proprio – di quel passaggio storico. Di fronte a una platea femminile gremita e attenta Christa Wolf, cittadina dell’ex DDR e autrice dell’amatissimo Cassandra, e la comunista Rossana Rossanda, impegnata a fare i conti con il fallimento del socialismo reale, progetto a cui Rossanda ha dedicato tutta la sua vita di intellettuale politica.”

da: Bocchetti, Rossanda, Wolf: Se la felicità… su Feministpost.it

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Elogio dei corpi delle donne: recensione su Il Fatto Quotidiano

Copertina elogio dei corpi delle donne

Oggi è stata pubblicata sul sito de Il Fatto Quotidiano un’interessante recensione attualizzante di Elogio dei corpi delle donne di Gloria Steinem scritta da Deborah Ardilli, storica del femminismo e curatrice del volume.

“Appartiene alla definizione stessa di donna all’interno di una società patriarcale l’esposizione a un destino di oggettivazione sessuale che, per compiersi, necessita di una manipolazione corporea adibita a rendere visibile e palpabile la differenza — ovvero, fuor di eufemismi, la gerarchia economica, politica e sociale — tra i sessi.”

da: Elogio dell’insubordinazione: Gloria Steinem e i corpi delle donne (40 anni dopo) di Deborah Ardilli su Il Fatto Quotidiano

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Up your ass e Manifesto SCUM – Recensione su Italianfactorymagazine.com

8 marzo 2021

Su Italianfactorymagazine.com è uscita una bella recensione di Up your ass e Manifesto SCUM di Valerie Solanas.

I due volumi usciranno ad aprile! Potete preordinarli sul nostro sito.

Per leggere la recensione, clicca QUI.

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Sex work. Né sesso né lavoro – Recensione su Autogestione e politica prima. Vite all’opera nelle maglie della pandemia

24 febbraio 2021

Sul trimestrale Vite all’opera nelle maglie della pandemia di Autogestione e politica prima (N.1/2021 gennaio marzo 2021-anno XXIX) è uscita una bella recensione di Sex work. Né sesso né lavoro di Daniela Danna, Silvia Niccolai, Luciana Tavernini e Grazia Villa, scritta da Ana Mañeru Mendez.

Ve la inseriamo qui.

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A proposito di Elena – Recensione su Leggendaria

15 febbraio 2021

Sul numero di Leggendaria di gennaio è uscita una bella recensione di A proposito di Elena di Giuseppina Norcia, dal titolo “L’epica dei maschi, la tragedia delle donne. La Musa ci ripensa”, scritta da Anna Maria Crispino.

Ve la inseriamo qui.